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La vaccinazione

Premesse

La vaccinazione, che non sostituisce il Pap-test che le donne devono comunque eseguire regolarmente, è l’arma più efficace di prevenzione e di protezione verso i sierotipi di HPV ad alto rischio oncogeno sia per la donna ma anche per l’uomo e verso i sierotipi a basso rischio oncogeno, causa delle lesioni cutanee (condilomi).

In Italia, la vaccinazione è consigliata e offerta gratuitamente agli adolescenti preferibilmente intorno al 12° anno di età, prima dell’inizio dell’attività sessuale e perché la risposta immunitaria è molto efficiente. Il vaccino resta gratuito fino a 14 anni e dopo questa età è comunque possibile vaccinarsi pagando un contributo alla spesa.

Tra le domande più frequenti che si pongono i genitori, anche quella se la vaccinazione sia utile ai ragazzi: la risposta è sicuramente sì. “Al papilloma virus non importa se sei un ragazzo o una ragazza. Il virus può provocare il cancro e molte altre malattie.” Questo è uno degli slogan ideati da un gruppo di ricercatori americani che si è interrogato sul modo più efficace per rispondere alle domande e ai dubbi dei genitori riguardo alla vaccinazione contro il virus del Papilloma umano.

Attraverso la vaccinazione è possibile interrompere la catena che dalla semplice infezione può portare al cancro: permettendo all’organismo di contrastare l’infezione, non si verificheranno cambiamenti delle cellule del collo dell’utero che portano, negli anni, allo sviluppo del tumore.

Da alcuni anni sono disponibili due vaccini: quello bivalente contro i tipi 16 e 18 responsabili dei tumori del collo dell’utero, e quello quadrivalente, contro i tipi 16 e 18 e contro i tipi 6 e 11, responsabili del maggior numero di condilomi.

Da circa 1 anno è disponibile il vaccino per 9 ceppi il Gardasil9 di cui 7 ad alto rischio ( in tutto sono 12) che coprono circa il 90% delle lesioni!

Posologia


- Individui dai 10 a 13 anni di età al momento della prima iniezione Gardasil9
può essere somministrato secondo una schedula di vaccinazione a 2 dosi (0,6 - 12 mesi) o 3 dosi (0, 2, 6 mesi). Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entroun periodo di 1 anno.

- Individui dai 14 ai 45 anni di età al momento della prima iniezione
Gardasil9 può essere somministrato secondo una schedula di vaccinazione a 3 dosi (0,2, 6 mesi). Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entro un periodo di 1 anno.

- Individui dai 45 ai 65 anni di età al momento della prima iniezione, con pregresse lesioni da HPV o trattati per lesioni HPV correlate
Gardasil9 può essere somministrato secondo una schedula di vaccinazione a 3 dosi (0,2, 6 mesi). Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entro un periodo di 1 anno.

Si raccomanda che gli individui che ricevono una prima dose di Gardasil9 completino ilciclo vaccinale con Gardasil9.

Il vaccino deve essere somministrato per iniezione intramuscolare. Il sito preferito è laregione deltoidea del braccio o l’area anterolaterale superiore della coscia.

Protocollo operativo della vaccinazione AntiHPV 9 valente


L’80% circa delle infezioni da HPV sono transitorie, asintomatiche e guariscono spontaneamente; in una minoranza dei casi, l’infezione è causa di lesioni verrucose, condilomi o di lesioni che possono evolvere in tumori della cervice uterina (primo tumore riconosciuto dall’OMS come sicuramente causato dall’infezione HPV), della vulva e della vagina, dell’ano e del pene nell’uomo.

Non esiste una terapia specifica per le infezioni da HPV; per tale motivo le alterazioni cellulari del collo dell’utero possono essere evidenziate con il PAP test e con l’HPV DNA test. Non esistono invece metodiche di screening per le lesioni precancerose dei genitali maschili, né della regione anale e orofaringea.

L’HPV si trasmette tramite i rapporti sessuali, anche non completi; l’uso del preservativo riduce ilrischio di trasmissione ma non lo annulla, poiché il virus può annidarsi in aree cutanee nonprotette dal preservativo stesso.

La vaccinazione, che non sostituisce i test di screening che le donne devono comunque eseguire regolarmente, è un efficace metodo di prevenzione e di protezione verso i sierotipi di HPV ad altorischio oncogeno sia per la donna ma anche per l’uomo e verso i sierotipi a basso rischio oncogeno,causa delle lesioni cutanee (condilomi).

I sierotipi 16,18, 31, 33, 45, 52 e 58 sono responsabili del 90% dei tumori del collo dell’utero e dei cancri anali HPV correlati, nonchè dell’80% delle lesioni cervicali precancerose; i sierotipi 6 e 11 sono responsabili invece del 90% dei condilomi genitali.

Fermo restando che il timing ideale per la vaccinazione è precedente al primo rapporto sessuale, essendo l’immunizzazione più efficace tra i soggetti che non sono mai stati infettati, i soggetti sessualmente attivi dovrebbero essere sottoposti a vaccinazione anche in base ai percorsi diagnostici/preventivi/terapeutici raccomandati.

Una storia precedente di test HPV anomalo o positivo, di presenza di verruche o diinfezione da HPV non rappresentano controindicazioni alla vaccinazione, sebbene questa sia meno efficace se il soggetto è già stato infettato con uno opiù tipi di HPV considerati nel vaccino.

La vaccinazione anti HPV è immunogenica ed efficace anche nelle donne anziane.

Nelle donne in gravidanza, la vaccinazione non è raccomandata in mancanza di dati certi sulla sicurezza, sebbene sia stato evidenziato che il vaccino anti HPV somministrato in gravidanza, non ha influito sul rischio di eventi avversi eventualmente correlati all’esito della gravidanza stessa. Durante l’allattamento, le donne possono essere vaccinate, perché non ci sono effetti negativi sul bambino.

Procedura per la vaccinazione anti HPV


Il vaccino utilizzato è il Gardasil 9 valente, costituito da proteine (capsidi) di 9 sierotipi virali, 6,11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58, sintetizzate con la tecnica del DNA ricombinante. Viene somministrato per via intramuscolare nella regione deltoidea del braccio. Il calendario vaccinale è il seguente.

Programma a 3 dosi: la prima al mese 0, la seconda al mese 2, la terza al mese 6; la seconda dose non deve essere somministrata prima di un mese dalla prima dose e la terza dose non può essere somministrata prima di 3 mesi dalla seconda dose. Il ciclo vaccinale deve essere completato entro 12 mesi dalla prima dose.

La vaccinazione presso il Centro di Villa Mafalda viene effettuata su richiesta del medico curante della/del paziente, dopo averne valutata l’esigenza/opportunità in base alla storia clinica e alle condizioni dello stesso/stessa.

Dopo ogni somministrazione, il/la paziente deve restare seduto/a per almeno 10’- 15’.